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ChatGPT come "terapeuta": il conforto digitale e il vuoto umano

Perché i giovani si affidano all'intelligenza artificiale e cosa possiamo fare per non lasciarli soli Nel cuore della notte, tra le pieghe digitali di una stanza silenziosa, migliaia di ragazzi e ragazze sussurrano pensieri che nessuno ha voluto ascoltare. Non alzano la voce, non urlano, non chiedono aiuto a squarciagola. Digitano. E scrivono a una presenza che non dorme mai, che non giudica, che non scappa. Parlano con una macchina. Ma non lo fanno perché credano che essa sia viva. Lo fanno perché non c'è più nessuno, tra i vivi, disposto a restare in ascolto. Così cresce una nuova forma di conforto: un conforto algoritmico . Sempre più giovani lo cercano. Non si fidano del terapeuta in carne e ossa, del padre che tace, della madre che ha paura di vedere, degli amici che hanno troppa fretta. E allora, ogni notte, fanno domande precise, ferite, affamate. "Perché ho questo vuoto?", "Sto impazzendo?", "Perché mi fa così male l'amore?" I dati pa...

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Riflessioni sul "Manutengolo": Chi Sostiene il Male e Chi Mantiene Senza Riconoscimento
Oggi vorrei ringraziare il blog una parola al giorno per aver condiviso una parola particolare: "Manutengolo". 

Questo termine evoca una serie di significati e sfumature, ma mi piacerebbe concentrarmi su due aspetti distinti di questo concetto: il "manutengolo" come colui che sostiene o favorisce atti illeciti e il "manutengolo" come colui che mantiene senza riconoscimento, lasciato indietro come un figlio ingrato.

Il "manutengolo" come colui che sostiene il male è una figura ambigua e spesso silenziosa, che può assumere molte forme nella società. È il complice di un crimine, il sostenitore di un'ingiustizia o il facilitatore di azioni dannose. 

È importante interrogarsi su quale sia il nostro ruolo in situazioni simili: siamo complici silenziosi o siamo pronti a prendere una posizione etica e morale?

Ma c'è un altro aspetto del "manutengolo" che merita attenzione: quello che mantiene senza riconoscimento, lasciato indietro come un figlio ingrato. Questa figura intima e personale può essere trovata in molte sfere della vita: il genitore che lavora instancabilmente per garantire il benessere dei propri figli, solo per essere ignorato o preso per scontato; il mentore che guida senza ricevere credito; l'amico che offre supporto senza essere riconosciuto; il cittadino che contribuisce alla comunità senza ricevere alcuna gratitudine.

In entrambi i casi, emergono domande importanti sulla natura umana e sulla nostra responsabilità verso gli altri. Come individui, dobbiamo essere consapevoli delle nostre azioni e delle nostre responsabilità morali. Dobbiamo chiederci se stiamo sostenendo ciò che è giusto e giusto, o se stiamo mantenendo senza riconoscimento coloro che ci sono vicini. Dobbiamo chiederci se stiamo ingiustamente lasciando indietro qualcuno.

Inoltre, vorrei sottolineare l'importanza cruciale di mantenere contenuti culturali gratuiti. Viviamo in un'epoca in cui il sapere e la cultura sono accessibili a tutti tramite la rete, ma ciò è possibile solo grazie al supporto delle iniziative che rendono queste risorse disponibili senza alcun costo. Se apprezzate il mio impegno nel fornire contenuti di valore, vi invito caldamente a seguirmi. Non vi costa nulla, ma per me significa molto: mi offre visibilità e riconoscimento per il mio lavoro. Non chiedo molto, solo un piccolo gesto per dimostrare il vostro apprezzamento. Se date uno sguardo al mio blog, potrete constatare il livello del mio impegno, ma nonostante ciò, non ho ricevuto molti commenti. Mi metto a vostra disposizione anche per scrivere su tematiche di vostro interesse. Vi prego di riflettere su quanto sia importante per me ricevere il vostro sostegno. Grazie di cuore.

In conclusione, vi invito quindi a riflettere su queste tematiche e a prendere consapevolezza del vostro ruolo nella società. Siate consapevoli dei "manutengoli" che vi circondano, ma siate anche grati per coloro che vi mantengono senza chiedere nulla in cambio, che non vi lasciano indietro. 


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