- Eliminazione dei controlli sulle timbrature: i dipendenti non devono più registrare le loro presenze, ma devono solo rispettare gli obiettivi assegnati e le esigenze del team.
- Smart working illimitato: i dipendenti possono lavorare da dove vogliono, senza limiti di giorni o di ore, purché garantiscano la qualità del servizio e la sicurezza dei dati.
- Sperimentazione della settimana corta: i dipendenti possono scegliere di lavorare quattro giorni a settimana, per 36 ore totali, pianificando il giorno di riposo mensilmente in base alle necessità del team e dei clienti.
L’obiettivo di Sace è di aumentare la propria resilienza e la capacità di rispondere ai cambiamenti, grazie a una trasformazione culturale che valorizza le persone e il loro equilibrio tra vita personale e professionale. Il progetto si avvale anche della partnership con Microsoft, che fornisce le soluzioni tecnologiche avanzate per la collaborazione e la produttività.
Sace è un esempio da seguire per le altre aziende, pubbliche e private, che vogliono innovare il modo di lavorare e offrire ai propri dipendenti maggiori opportunità di crescita, motivazione e soddisfazione. La settimana corta e lo smart working non sono solo una concessione, ma una scelta strategica per migliorare le performance e il clima organizzativo, basandosi sulla fiducia reciproca e sulla responsabilizzazione.
La flessibilità è il valore chiave del lavoro del futuro, che richiede anche nuove competenze e nuovi strumenti per assicurare la produttività e la qualità. Per questo, è importante che le aziende investano nella formazione e nell’accompagnamento dei propri dipendenti, fornendo loro le indicazioni e il supporto necessari per adattarsi ai nuovi modelli di lavoro.
Ci sono anche delle possibili controindicazioni da tenere in considerazione, come il rischio di isolamento, di confusione tra sfera privata e professionale, o di sovraccarico di lavoro. Per evitare questi problemi, è fondamentale che le aziende mantengano un dialogo costante con i propri dipendenti, monitorino il loro benessere e il loro coinvolgimento, e promuovano momenti di socializzazione e di condivisione.
Altri esempi di settimana corta nel mondo e in Italia: Non solo Sace, ma anche altre aziende nel mondo stanno adottando o testando la settimana corta come modello di lavoro innovativo e sostenibile. Vediamo alcuni casi significativi:
- Microsoft Giappone: nel 2019, la filiale giapponese di Microsoft ha condotto un esperimento chiamato “Work-Life Choice Challenge”, in cui ha chiuso i suoi uffici ogni venerdì per un mese, riducendo la settimana lavorativa a quattro giorni. I risultati sono stati sorprendenti: la produttività è aumentata del 40%, il consumo di energia elettrica è diminuito del 23% e il numero di fogli stampati è calato del 59%.
- Unilever Nuova Zelanda: nel 2020, la multinazionale dei beni di consumo ha lanciato un progetto pilota di un anno per offrire ai suoi 81 dipendenti in Nuova Zelanda la possibilità di lavorare quattro giorni a settimana, mantenendo lo stesso stipendio e gli stessi obiettivi. L’obiettivo è di valutare l’impatto della settimana corta sulla performance, sul benessere e sulla sostenibilità dell’azienda.
- Mondelez Italia: dal 2021, la società che produce merendine e biscotti ha introdotto la settimana corta per i suoi dipendenti che lavorano negli uffici di Milano, nell’ambito dell’iniziativa "Workplace of the Future". I dipendenti possono distribuire le ore settimanali di lavoro su 4,5 giorni lavorativi, avendo quindi a disposizione più tempo per riposarsi o per viaggiare.
- Lamborghini: dal 2023, la casa automobilistica di Sant’Agata Bolognese ha avviato una sperimentazione della settimana corta per i suoi 1.800 dipendenti, in seguito alla firma di un accordo sindacale. I dipendenti possono scegliere di lavorare quattro giorni a settimana, per 36 ore totali, con un aumento del salario annuale e l’assunzione di 500 nuovi lavoratori.
Questi sono solo alcuni esempi di come la settimana corta possa essere applicata in diversi settori e contesti, con benefici sia per le aziende che per i lavoratori. Tuttavia, la settimana corta non è una soluzione universale e richiede una pianificazione accurata e una valutazione continua dei risultati. Inoltre, è necessario che ci sia una collaborazione tra le parti sociali e le istituzioni per creare un quadro normativo adeguato e favorevole a questa innovazione.
In conclusione, la settimana corta e lo smart working sono delle opportunità da cogliere, ma anche delle sfide da affrontare con consapevolezza e responsabilità. Sace ha dimostrato di avere una visione lungimirante e di essere pronta a sperimentare nuove soluzioni per il lavoro del futuro. Speriamo che il suo esempio possa ispirare altre aziende e contribuire a creare un mondo del lavoro più umano, più sostenibile e più efficace.
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