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Lasciati Indietro: Il Dibattito sull'Aborto e le Voci Silenziose"

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L'aborto è un tema complesso e controverso che coinvolge questioni di diritti, etica e salute. Mentre spesso si parla dei diritti delle donne e delle loro scelte, è importante anche dare voce a coloro che spesso rimangono in silenzio: i feti e i padri. In questo articolo, esploreremo come diversi paesi affrontano l'aborto e le implicazioni per coloro che sono "lasciati indietro".

Francia: Inserimento dell'Aborto nella Costituzione La Francia ha fatto storia diventando il primo paese al mondo a inserire l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG), comunemente nota come aborto, nella sua Costituzione. Questo passo è stato preso per garantire la libertà delle donne di scegliere di interrompere la gravidanza. Tuttavia, mentre celebriamo questo progresso, dobbiamo anche considerare le voci silenziose: i feti che non vedranno mai la luce e i padri che non avranno la possibilità di vedere crescere i loro figli.

Altri Paesi Europei: Diverse Leggi sull'Aborto: Le condizioni per l'accesso all'aborto variano notevolmente tra i paesi europei. Alcuni esempi:

- Polonia: L'aborto è legale solo se la gravidanza è il risultato di un'aggressione sessuale, di un incesto o minaccia la vita o la salute della madre. Tuttavia, molte donne polacche si trovano costrette a cercare soluzioni alternative a causa delle restrizioni.

- Malta: L'isola ha recentemente modificato il divieto totale di aborto, consentendo l'interruzione solo quando la vita della donna è a rischio. Questo solleva preoccupazioni sulla salute e la vita delle donne.

- Ungheria: L'aborto è legale, ma nel 2022 le regole sono state inasprite. Le donne incinte devono ascoltare il battito cardiaco del feto prima di procedere con l'aborto.

Le Voci Silenziose: I Feti e i Padri Mentre discutiamo dei diritti delle donne, non possiamo dimenticare i feti. Ogni aborto rappresenta una vita potenziale che non si realizzerà mai. Allo stesso modo, i padri che desideravano vedere nascere i loro figli possono sentirsi impotenti e tristi. È importante creare spazi di dialogo per ascoltare queste voci silenziose e cercare un equilibrio tra i diritti delle donne e la compassione per gli altri coinvolti.

Italia: La Legge 194 e le Sfide In Italia, l'aborto è regolamentato dalla Legge 194 del 1978.  Questa legge stabilisce i diritti e le procedure per l'interruzione volontaria di gravidanza. Tuttavia, a differenza della Francia, non è inserita nella Costituzione italiana. Ciò significa che, mentre le donne italiane hanno il diritto di scegliere l'aborto, non è un diritto costituzionalmente garantito. Questo solleva sfide e dibattiti sulla protezione dei diritti delle donne e sulle voci silenziose dei feti e dei padri.

Le principali religioni del mondo affrontano la questione dell'aborto in modi diversi:

Cristianesimo: Le varie denominazioni cristiane hanno posizioni diverse sull'aborto. Alcune correnti, come la Chiesa cattolica e molte denominazioni protestanti conservatrici, considerano l'aborto moralmente sbagliato in qualsiasi circostanza, in quanto viola il diritto alla vita del non ancora nato. Altre correnti, come alcuni rami del protestantesimo liberale, possono permettere l'aborto in determinate circostanze, come la salute della madre o la non-viabilità del feto.

Islam: Nell'Islam, la maggior parte delle scuole di pensiero considera l'aborto come moralmente sbagliato, ma le opinioni variano a seconda del contesto e delle circostanze. In generale, l'aborto è permesso solo se la vita della madre è in pericolo o se la gravidanza è il risultato di un atto di violenza.

Ebraismo: Anche nell'ebraismo ci sono diverse opinioni sull'aborto. Alcune correnti considerano l'aborto moralmente accettabile se la vita o la salute della madre sono in pericolo, mentre altre correnti possono permettere l'aborto solo se la gravidanza minaccia la vita della madre.

Queste sono solo generalità e le opinioni possono variare all'interno di ciascuna religione e tra i praticanti. Inoltre, le credenze personali di un individuo possono influenzare la sua interpretazione religiosa e la sua decisione riguardo all'aborto.

Non posso chiudere senza accennare alla questione "Moi le corps, moi la décision" che ha guidato la decisione di inserire in costituzione la questione. Il corpo femminile è un libro aperto di cambiamenti e rinascite, una tela su cui dipingere la propria storia di forza e resilienza. Ogni linea, ogni curva racconta di esperienze vissute, di battaglie combattute e di vittorie conquistate. E sebbene la gravidanza possa portare sfide e trasformazioni, non dimentichiamo mai che nel corso di questa straordinaria avventura, il corpo femminile dimostra una straordinaria capacità di adattamento e rigenerazione. Ecco alcuni esempi Beyoncé, Kate Middleton, Serena Williams, Michelle Hunziker etc. 

Non abortire per paura di perdere la linea, seguire modelli sbagliati, non abortite affatto se non per gravi motivi legati all'incompatibilità della vita del feto e minacce per la vita della gestante.

Sì, ci possono essere momenti in cui ci sentiamo sospesi tra le incertezze dei cambiamenti fisici, ma in ogni trasformazione risiede la promessa di una nuova bellezza, una bellezza che va oltre i canoni predefiniti e abbraccia la nostra unicità. Ricordiamoci che la bellezza non è statica, ma fluida, plasmata dalle nostre esperienze e dalla nostra autenticità.

Quindi, mentre ci avventuriamo in questo viaggio di cambiamenti e rinascita, portiamo con noi la fiducia nel potere trasformativo del nostro essere. Perché ogni donna ha il potenziale non solo di tornare alla sua bellezza pre-gravidanza, ma anche di risplendere con una bellezza rinnovata, intrisa di saggezza e gratitudine per il miracolo della vita che ha portato dentro di sé.

In conclusione, l'aborto è un argomento delicato che coinvolge molte sfaccettature. Mentre la Francia fa “passi avanti”, dobbiamo continuare a riflettere su come bilanciare i diritti delle donne con la consapevolezza delle voci silenziose. Solo attraverso il dialogo aperto e l'empatia possiamo sperare di trovare soluzioni che rispettino tutti gli interessi coinvolti.


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