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ChatGPT come "terapeuta": il conforto digitale e il vuoto umano

Perché i giovani si affidano all'intelligenza artificiale e cosa possiamo fare per non lasciarli soli Nel cuore della notte, tra le pieghe digitali di una stanza silenziosa, migliaia di ragazzi e ragazze sussurrano pensieri che nessuno ha voluto ascoltare. Non alzano la voce, non urlano, non chiedono aiuto a squarciagola. Digitano. E scrivono a una presenza che non dorme mai, che non giudica, che non scappa. Parlano con una macchina. Ma non lo fanno perché credano che essa sia viva. Lo fanno perché non c'è più nessuno, tra i vivi, disposto a restare in ascolto. Così cresce una nuova forma di conforto: un conforto algoritmico . Sempre più giovani lo cercano. Non si fidano del terapeuta in carne e ossa, del padre che tace, della madre che ha paura di vedere, degli amici che hanno troppa fretta. E allora, ogni notte, fanno domande precise, ferite, affamate. "Perché ho questo vuoto?", "Sto impazzendo?", "Perché mi fa così male l'amore?" I dati pa...

Lasciato Indietro: Sara Buratin: Affrontare il Femminicidio e la Necessità di Riforme Giudiziarie

Sara Buratin: Affrontare il Femminicidio e la Necessità di Riforme Giudiziarie
La tragica morte di Sara Buratin, 41 anni, uccisa a coltellate dal marito Alberto Pittarello, 39 anni, nel cortile della casa della madre a Bovolenta, in provincia di Padova, ha destato un'ondata di sdegno e ha riaperto il dibattito sul femminicidio, evidenziando la necessità di affrontare questo fenomeno e di riformare il sistema giudiziario.
Sara Buratin era una donna solare, amante dello sport e della natura, madre di una figlia di 15 anni. Stava cercando di separarsi dal marito, che non accettava la fine del loro rapporto e l'aveva minacciata in passato⁵. Il 27 febbraio, dopo averla raggiunta nella casa della madre, dove si era rifugiata, l'ha uccisa, per poi suicidarsi gettandosi con l'auto in un canale.
Questo tragico episodio si inserisce in un contesto di crescente violenza contro le donne. Nel 2020, ci sono stati 91 femminicidi in Italia, con il 70% commesso da partner o ex partner. Questi atti sono spesso perpetrati da uomini che non accettano la perdita di controllo sulle donne, le quali invece rivendicano la propria libertà e autonomia. È cruciale affrontare questa situazione e garantire una maggiore protezione per le donne.
Le parole del magistrato Piercamillo Davigo, emerse da un video virale, evidenziano le inefficienze del sistema giudiziario italiano, rischiando di alimentare una cultura della violenza e del maschilismo. Davigo, recentemente condannato per reati correlati alla rivelazione di segreti d'ufficio, ha sollevato questioni cruciali sulla giustizia, sottolineando la necessità di riforme per assicurare una maggiore efficienza e equità nel sistema.
In conclusione, il caso di Sara Buratin richiede una risposta urgente e condivisa da parte di tutte le istituzioni e della società civile. È fondamentale combattere il femminicidio e rafforzare la protezione delle donne, ma occorre anche riformare il sistema giudiziario per garantire una maggiore giustizia e sicurezza per tutti.
La questione del divorzio rapido e senza eccessivi ostacoli è cruciale nell'ambito della prevenzione dei femminicidi e nel garantire una maggiore autonomia e sicurezza alle donne che desiderano separarsi dai loro partner. Introdurre procedure più efficienti e meno burocratiche per il divorzio può essere un passo importante per consentire alle persone di porre fine a relazioni tossiche o pericolose senza dover affrontare lunghe battaglie legali che possono aumentare la tensione e il rischio di violenza.
Inoltre, la revisione delle normative sui vitalizi e sul mantenimento potrebbe favorire una maggiore indipendenza economica delle donne dopo la separazione, riducendo così la dipendenza finanziaria dal partner e consentendo loro di costruire una vita autonoma e sicura.
Infine, come decisamente descritto in Lasciato Indietro l'introduzione di contratti prematrimoniali potrebbe permettere alle coppie di stabilire in anticipo le modalità di separazione in caso di divorzio, definendo chiaramente questioni come la divisione dei beni e il mantenimento, riducendo così i conflitti e le dispute legali in futuro.
Riguardo alla questione del divorzio rapido e dei privilegi economici, è essenziale promuovere una legislazione che favorisca la parità dei diritti e l'autonomia delle donne. Introdurre procedure più efficienti per il divorzio, abolendo il mantenimento quando possibile, può consentire alle donne di uscire da relazioni dannose senza dover dipendere economicamente dal partner. Inoltre, favorire l'inserimento delle casalinghe nel mondo del lavoro può contribuire a garantire loro indipendenza economica e autodeterminazione. L'uso dei contratti prematrimoniali può anche essere considerato come strumento per definire chiaramente le modalità di separazione, riducendo i conflitti e le dispute legali in futuro.

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