È
importante notare che l’elenco dei beni di prima necessità può variare a
seconda del contesto socio-economico e delle esigenze individuali. Ad esempio, alcuni beni che non erano considerati essenziali qualche
decennio fa, come i prodotti di telefonia, sono ora considerati beni di prima
necessità.
Ma
focalizziamoci su alcuni di questi beni essenziali come il latte, il pane e
l’acqua minerale che sono fondamentali per la nostra vita quotidiana. Tuttavia,
i prezzi di questi prodotti possono variare notevolmente a causa di diversi
fattori lungo la filiera di produzione e distribuzione. Più in dettaglio:
Il Latte
Fresco: Il prezzo del
latte fresco nei supermercati può raggiungere i 2 euro al litro. Il prezzo alla stalla è di 0,50 euro al
litro, mentre le spese di trasporto, lavorazione, confezionamento,
distribuzione e pubblicità ammontano a 0,75 euro al litro. A queste si
aggiunge un margine di 0,15 euro. Il supermercato,
quindi, acquista il latte a 1,40 euro e lo rivende a 1,90-2,00 euro, con un
margine di almeno 50 centesimi.
Il Pane: Il prezzo del pane
può variare notevolmente, con un costo medio che si aggira attorno ai 3-5 euro
al chilo, ma può raggiungere anche 10 euro al chilo a seconda della
lavorazione. Un chilo di grano
tenero in Italia è venduto a circa 32 centesimi, mentre un chilo di pane è
acquistato dai cittadini ad un valore medio di 3,2 euro al chilo. Questo rappresenta
un rincaro di dodici volte.
L’Acqua
Minerale: L’acqua minerale è un altro bene
essenziale la cui speculazione di prezzo merita attenzione. Secondo i dati
Istat, un litro di acqua costa oggi in media il 15% in più rispetto allo scorso
anno. Mediamente in
Italia una confezione da 6 bottiglie da 1,5 litri costa circa 2,28 euro, ossia
0,38 euro a bottiglia. Tuttavia, i prezzi variano da città a città, con una contrapposizione tra
Nord e Sud.
In
conclusione, la questione del prezzo dei beni essenziali come il latte fresco,
il pane e l’acqua minerale, è complessa e coinvolge molti attori.
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