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Guerra Israele Palestina: io c’ero, dalla Shoah a Gaza la fiamma che non si spegne

Dalla Nakba del 1948 al 7 ottobre 2023, la mia testimonianza personale tra missioni, sirene e memorie custodite Oggi sento il bisogno di dirlo con chiarezza. Leggo, ascolto, osservo il dolore che ancora scorre in Medio Oriente, e non posso restare in silenzio. Ho visto la guerra con i miei occhi, l’ho respirata sulla pelle. E da militare so che ogni conflitto non nasce mai dal nulla: ha radici, responsabilità precise, scelte che hanno portato a sangue e distruzione. Quella tra Israele e Palestina non è un fulmine a ciel sereno. È una miccia accesa quasi ottant’anni fa, e da allora brucia senza sosta.  Le radici: 1945-1948.  Tutto comincia con la fine della Seconda Guerra Mondiale. Sei milioni di ebrei sterminati nei campi di concentramento. I sopravvissuti cercano una patria sicura. La Palestina, sotto mandato britannico, diventa il punto di approdo. L’immigrazione cresce rapidamente: dal 6% della popolazione nel 1918 al 33% nel 1947. Gli arabi palestinesi reagiscono. Già n...

Lasciato Indietro: Dipendenza da social media: il sindaco di New York denuncia le piattaforme digitali.

 Il sindaco di New York, Eric Adams, ha emesso un'accusa incisiva contro le principali piattaforme digitali, tra cui TikTok, Instagram, Facebook, Snapchat e YouTube, sostenendo che alimentino la dipendenza dei giovani dai social media, provocando gravi danni alla loro salute mentale e fisica. Nella sua lettera ai dirigenti aziendali, Adams ha esortato ad adottare immediatamente misure concrete per contrastare questa tendenza, paragonabile secondo lui all'abuso di sostanze come droghe o alcol. Egli ha citato numerosi studi scientifici che dimostrano gli impatti negativi dei social media sul cervello, sull'umore, sull'autostima, sul sonno, sull'attenzione e sul rendimento scolastico dei giovani.

Inoltre, il sindaco ha denunciato le tattiche di marketing e di design delle piattaforme, progettate appositamente per catturare l'attenzione degli utenti e renderli sempre più dipendenti dai contenuti online. Ha richiesto l'implementazione di limiti di tempo, avvisi, filtri e controlli parentali per proteggere i minori dall'eccessiva esposizione ai social media.
La lettera di Adams segue la pubblicazione di documenti interni di Facebook, rivelati dal Wall Street Journal, che dimostrano la conoscenza dell'azienda sui rischi dei social media per i giovani, senza che siano state prese misure preventive o mitigative. Sebbene Facebook abbia respinto le accuse, sottolinea gli investimenti in ricerca, innovazione e sicurezza per migliorare l'esperienza degli utenti.
Come ho avuto modi di denunciare su, Lasciato Indietro,  il problema della dipendenza dai social media è riconosciuto a livello internazionale e l'Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che circa il 10% degli adolescenti nel mondo soffre di dipendenza da internet, che include l'uso compulsivo dei social media. Questo può portare a gravi disturbi psicologici come ansia, depressione, isolamento sociale, aggressività, insonnia e disturbi alimentari non ultima la famosa "noia" - ricorderete i cavi stesi sulle strade per combattere la noia - causata dall'assuefazione alla dopamina prodotta dagli stimoli indotti dall'eccessivo uso di tale piattaforme.
Per affrontare il problema, alcuni paesi hanno adottato delle misure legislative o educative, come il divieto di vendere smartphone ai minori di 14 anni in Corea del Sud, o la campagna di sensibilizzazione “Digital Detox” lanciata dal governo britannico. Noi italiani regaliamo il cellulare alla prima comunione. Fortunatamente anche le istituzioni italiane stanno riflettendo sulla questione.  

Al riguardo, rileva l'iniziativa alla senatrice Elena Ferrara con la proposta di legge "Bambini e social" presentata nel 2020 ma purtroppo non ancora approvata. Il provvedimento mira a proteggere i minori che utilizzano i social network, prevedendo misure come l'etichettatura dei contenuti manipolati o sponsorizzati, la verifica dell'età degli utenti, l'informazione dei genitori sui rischi dei social media e l'educazione digitale nelle scuole.  

Queste iniziative rappresentano passi avanti cruciali e speriamo che possano essere approvate con successo ma ritengo non siano del tutto sufficienti. Spero che la legge superi i nodi che la stanno bloccando. Immagino le forti pressioni delle grande aziende che perderebbero milioni di clienti. E' essenziale  sottolineare anche il ruolo dei genitori nel proteggere i propri figli dall'eccessiva esposizione alla tecnologia attuali e future non ultimo il "METAVERSO". 

Cari Genitori, vi condivido una notizia che richiede un'immediata riflessione: dobbiamo essere decisi nel porre dei limiti se veramente vogliamo il meglio per i nostri figli. Anche loro, quando saranno genitori, apprezzeranno la nostra determinazione. È giunto il momento di riconoscere che il ruolo del genitore come semplice amico del figlio è superato. La nostra responsabilità è guidarli, proteggerli e prepararli affinché possano prendere decisioni sagge e informate quando saranno pronti.

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