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Lasciati Indietro nel cantiere Esselunga di Firenze: una tragedia annunciata?

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Web - Il Mattino

Il 16 febbraio 2024, una trave di cemento armato di 20 metri è crollata nel cantiere Esselunga a Firenze, provocando la morte di cinque operai e il ferimento di altri tre. Si tratta di uno dei più gravi incidenti sul lavoro degli ultimi anni in Italia, che ha scosso l'opinione pubblica e sollevato interrogativi sulle responsabilità e le cause del cedimento.

Chi sono le vittime e i feriti?

Le vittime sono cinque operai che lavoravano nel cantiere Esselunga di Firenze, situato in via di Novoli. Per quanto reso noto, i loro nomi sono: Luigi Coclite, 60 anni, italiano; Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino; Mohamed El Farhane, 24 anni, marocchino; Taoufik Haidar, 45 anni, marocchino; Bouzekri Rachimi, 56 anni, marocchino. Le loro famiglie sono in lutto e stanno cercando di riportare le salme nei Paesi d'origine.

I feriti sono tre operai romeni, che sono stati soccorsi dai vigili del fuoco e trasportati in ospedale, ma non sono in pericolo di vita. Un altro operaio, di nazionalità albanese, è stato dato per disperso, ma è stato poi ritrovato il giorno successivo, illeso, in un albergo vicino al cantiere. 

Queste persone sono i lasciati indietro di una società che privilegia il profitto a scapito della sicurezza e della dignità dei lavoratori. Sono i lasciati indietro di un sistema che li sfrutta eli abbandona, senza garantire loro i diritti fondamentali e la protezione sociale. Sono i lasciati indietro di una realtà che li discrimina e li emargina, in base alla loro nazionalità, al loro status e alla loro qualifica.

Chi sono i responsabili e cosa si indaga?

La procura di Firenze ha aperto un'inchiesta per crollo colposo e omicidio colposo plurimo, e ha disposto il sequestro del cantiere e dei materiali coinvolti nel crollo. Si indaga sulle cause del cedimento e sulla sicurezza del cantiere, che coinvolge oltre 30 aziende in subappalto.

Secondo alcune fonti, due delle vittime straniere non avevano documenti in regola e i loro permessi di soggiorno non erano a posto. Inoltre, si ipotizza che la trave crollata fosse stata posizionata in modo errato o che fosse stata danneggiata da un escavatore. Questi soggetti sono i responsabili di una tragedia che poteva essere evitata, se fossero state rispettate le norme di sicurezza e se fosse stata garantita una maggiore tutela dei lavoratori. Sono i responsabili di una speculazione edilizia che mette a repentaglio la vita delle persone, per ridurre i costi e aumentare i profitti. Sono i responsabili di una violazione dei diritti umani e di una mancanza di rispetto verso i lavoratori, soprattutto quelli stranieri e precari.

Quali sono le reazioni e le conseguenze?

Il crollo nel cantiere Esselunga di Firenze ha suscitato dolore e rabbia tra i familiari delle vittime, i colleghi, i sindacati e la cittadinanza. Sono state organizzate fiaccolate, manifestazioni e minuti di silenzio per ricordare le vittime e chiedere giustizia.

Il caso ha anche riportato l'attenzione sulla situazione dei lavoratori nei cantieri edili, spesso stranieri, precari, sottopagati e sfruttati, e sulla necessità di garantire maggiori controlli e tutele. Il ministro del lavoro ha annunciato una task force per verificare le condizioni di sicurezza nei cantieri e ha promesso sanzioni severe per i responsabili.

Il crollo nel cantiere Esselunga di Firenze è una tragedia che poteva essere evitata, se fossero state rispettate le norme di sicurezza e se fosse stata garantita una maggiore tutela dei lavoratori. Si tratta di un caso emblematico di come la speculazione edilizia e la precarietà del lavoro possano avere conseguenze drammatiche. Speriamo che questo incidente serva da monito e da stimolo per migliorare le condizioni di lavoro e prevenire altre tragedie.

In mezzo al tragico crollo nel cantiere Esselunga, emerge una realtà che va oltre le pareti frantumate: l'inevitabile impatto su quel legame familiare, già sfiorato nelle pubblicità dell'azienda. Una lezione dolorosa che ci ricorda che la sicurezza sul lavoro non è soltanto una questione di norme e procedure, ma il fulcro su cui poggia il tessuto stesso della vita familiare e sociale.

#maipiùlasciatiindietro


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