"La tecnologia è una ser
va utile, ma un padrone pericoloso." – Christian Lous Lange
Ringrazio l’editoriale Doppiozero per l’articolo "Meno Cellulari e Più Trapani", che ha colto un tema che mi sta molto a cuore e che tratto ampiamente nel mio romanzo autobiografico Lasciato Indietro. Viviamo in un'epoca dove gli smartphone hanno invaso la nostra quotidianità, e il loro impatto sui giovani è un aspetto cruciale che non possiamo ignorare.
Ritengo che l’uso degli smart device debba essere regolamentato con maggiore attenzione, e propongo che l’accesso a tali strumenti debba essere consentito solo a partire dai 18 anni, età in cui si raggiunge una maggiore maturità cerebrale. La verifica dell’età potrebbe essere effettuata tramite un doppio controllo del codice fiscale, sia dell’intestatario del telefono o della SIM, sia di un genitore.
Per la fascia d’età dai 13 ai 18 anni, suggerisco l'uso di telefonini "vintage", dotati di chiamate e SMS illimitati, ma privi di connessione internet.
Questi dispositivi, esteticamente simili agli smartphone, potrebbero offrire ai giovani un modo efficace per mantenere i contatti con la famiglia e gli amici, evitando però i rischi e le distrazioni associate all’accesso illimitato alla rete. Inoltre, potrebbero includere libri scolastici, rendendo l'apprendimento più accessibile e organizzato. I vantaggi sono molteplici: garantirebbe una connessione sicura e mirata, limitando l'esposizione a contenuti inappropriati, e al contempo faciliterebbe l'accesso alle risorse educative, contribuendo a una gestione più equilibrata del tempo e delle risorse digitali.
Credo sia il momento di prendere seriamente in considerazione questa tematica e avviare un dibattito costruttivo su come proteggere le nuove generazioni dai pericoli di un uso precoce e non regolamentato della tecnologia.
Che ne pensate?
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