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La giusta dose: equilibrio tra vino e vita in Lasciato Indietro

Un viaggio tra i vigneti e le pagine di Lasciato Indietro, alla ricerca di quella "dose" perfetta che dà sapore sia al vino che alla vita.

Il vino, come la vita, insegna l'arte dell'equilibrio. Ogni sorso è una danza tra acidità, dolcezza e struttura, ma la vera magia sta nella "dose": quel giusto equilibrio che rende tutto perfetto, senza eccessi né carenze. Così come un vino ben dosato esalta i sensi, anche nella vita trovare la misura giusta tra passione e moderazione fa la differenza. In questo post esploreremo il valore della dose perfetta, quella sottile linea che trasforma un buon momento in uno indimenticabile, sia nel calice che nel nostro quotidiano.

La parola "dose" ci fa pensare all’equilibrio, a quella misura precisa che trasforma un’esperienza da ordinaria a straordinaria. Nel mondo vitivinicolo, la dose è tutto: la quantità giusta di luce, acqua, terreno e cura rende un vino memorabile. Allo stesso modo, Lasciato Indietro esplora come l’equilibrio tra amore, dolore e speranza sia essenziale per trovare un nuovo inizio.

Nei vigneti, ogni vitigno ha le sue esigenze: il Sangiovese, ad esempio, richiede colline soleggiate e venti freschi per raggiungere il suo massimo splendore. Analogamente, la vita dei protagonisti di Lasciato Indietro, ha richiesto dosi diverse di coraggio e resilienza per superare le difficoltà dell'abbandono, la separazione e dell’alienazione genitoriale. Non si tratta di quantità esatte, ma di sapere cosa serve in quel preciso momento.

Quando si parla di vino, anche l’equilibrio tra acidità, tannini e zuccheri è fondamentale. Un vino troppo dolce stanca, uno troppo tannico diventa difficile da bere. 

Nel romanzo, l’equilibrio è rappresentato dalla scelta di non farsi travolgere dal rancore ma di trovare la giusta dose di serenità per andare avanti, come un sommelier che calibra i sapori per ottenere il calice perfetto.

In questo parallelismo, il vino diventa metafora della vita. Ogni vendemmia è una nuova occasione, e ogni capitolo della vita lo è altrettanto. Quando il protagonista torna single dopo 22 anni di matrimonio, si trova a gestire un territorio sconosciuto, proprio come un vignaiolo alle prese con una stagione difficile. La sua casa, che impara a gestire da solo, diventa il vigneto dove cura se stesso con la stessa dedizione di chi produce un grande vino.

Ma c’è un altro aspetto cruciale: la pazienza. Nel mondo del vino, ogni dose ha bisogno di tempo per esprimersi. Il Barolo, ad esempio, deve invecchiare anni per raggiungere la sua maturità. Dino impara che anche il dolore ha bisogno di tempo per decantare, che la giusta dose di solitudine e riflessione lo porterà alla chiarezza e alla forza.

La "dose" nel vino e nella vita riguarda la misura, ma anche la qualità. Lasciato Indietro non cerca solo di riempire il vuoto lasciato dalla separazione, ma di arricchire l'esistenza con nuove esperienze e passioni. Nel vino, come nella vita, non si può affrettare il processo: ogni passo è importante e deve essere rispettato.

Questo ci porta a un’ulteriore riflessione: la dose non è mai fissa. Ogni anno, il vino cambia a seconda del clima, delle condizioni del terreno e di altri fattori. Allo stesso modo, la vita dei protagonisti cambia e si adatta, richiedendo dosi diverse di amicizia, amore e avventura. Non esiste una formula perfetta, ma solo la capacità di ascoltare se stessi e trovare ciò che serve in quel momento.

“Come il vino, anche l’anima ha bisogno di tempo per affinarsi.”


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