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ChatGPT come "terapeuta": il conforto digitale e il vuoto umano

Perché i giovani si affidano all'intelligenza artificiale e cosa possiamo fare per non lasciarli soli Nel cuore della notte, tra le pieghe digitali di una stanza silenziosa, migliaia di ragazzi e ragazze sussurrano pensieri che nessuno ha voluto ascoltare. Non alzano la voce, non urlano, non chiedono aiuto a squarciagola. Digitano. E scrivono a una presenza che non dorme mai, che non giudica, che non scappa. Parlano con una macchina. Ma non lo fanno perché credano che essa sia viva. Lo fanno perché non c'è più nessuno, tra i vivi, disposto a restare in ascolto. Così cresce una nuova forma di conforto: un conforto algoritmico . Sempre più giovani lo cercano. Non si fidano del terapeuta in carne e ossa, del padre che tace, della madre che ha paura di vedere, degli amici che hanno troppa fretta. E allora, ogni notte, fanno domande precise, ferite, affamate. "Perché ho questo vuoto?", "Sto impazzendo?", "Perché mi fa così male l'amore?" I dati pa...

Burnout a Roma: Una Realtà Che Non Possiamo Ignorare

Burnout a Roma: Una Realtà Che Non Possiamo Ignorare
Alla fine del post una citazione famosa.
Il fenomeno del burnout sta diventando sempre più preoccupante, soprattutto nelle grandi città come Roma, dove il ritmo frenetico e le pressioni lavorative possono portare i lavoratori a un esaurimento sia fisico che emotivo. Secondo un recente articolo di Roma Today, almeno un lavoratore su sette nella capitale soffre di burnout, con sintomi che vanno dalle lunghe ore di lavoro agli attacchi di panico, fino alla paura di parlarne con i colleghi. Questi dati sono allarmanti e riflettono una realtà che non può essere ignorata. Nel mio racconto autobiografico "Lasciato Indietro", ho toccato questo argomento, condividendo la mia esperienza personale e l'accumulo di stress che può portare a tale condizione. È importante che le storie come la mia vengano raccontate, perché solo attraverso la condivisione possiamo sperare di rompere il tabù che circonda il burnout e iniziare a cercare soluzioni concrete. Il burnout non è solo una questione di salute individuale, ma un problema sociale che richiede un'attenzione collettiva. Dobbiamo chiederci: come possiamo supportare meglio i nostri lavoratori? Quali politiche possono essere implementate per prevenire l'esaurimento sul posto di lavoro? È tempo di agire e di dare priorità alla salute mentale tanto quanto a quella fisica.

“Burnout esiste perché abbiamo reso il riposo una ricompensa anziché un diritto.” Juliet C. Obodo

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