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ChatGPT come "terapeuta": il conforto digitale e il vuoto umano

Perché i giovani si affidano all'intelligenza artificiale e cosa possiamo fare per non lasciarli soli Nel cuore della notte, tra le pieghe digitali di una stanza silenziosa, migliaia di ragazzi e ragazze sussurrano pensieri che nessuno ha voluto ascoltare. Non alzano la voce, non urlano, non chiedono aiuto a squarciagola. Digitano. E scrivono a una presenza che non dorme mai, che non giudica, che non scappa. Parlano con una macchina. Ma non lo fanno perché credano che essa sia viva. Lo fanno perché non c'è più nessuno, tra i vivi, disposto a restare in ascolto. Così cresce una nuova forma di conforto: un conforto algoritmico . Sempre più giovani lo cercano. Non si fidano del terapeuta in carne e ossa, del padre che tace, della madre che ha paura di vedere, degli amici che hanno troppa fretta. E allora, ogni notte, fanno domande precise, ferite, affamate. "Perché ho questo vuoto?", "Sto impazzendo?", "Perché mi fa così male l'amore?" I dati pa...

Aspetta ancora un po’ e vivi il momento

Ogni attimo conta, e a volte basta fermarsi un momento per dare più valore alla nostra vita e a chi amiamo.

Al mattino ci alziamo di fretta, pronti per affrontare la giornata. Ci affrettiamo tra gli impegni, sempre con un occhio all’orologio, come se la vita fosse una maratona da vincere. Così ci ritroviamo a correre da giovanissimi, impazienti di crescere, di finire gli studi, di arrivare a un lavoro stabile, poi una casa e infine la famiglia. Ma, passo dopo passo, ci sfugge il presente.


Allora, perché non fermarsi per un istante? Basta poco: il sorriso di una persona cara, una chiacchierata senza fretta, una passeggiata senza meta. In fondo, non dobbiamo andare lontano per trovare la felicità; spesso è già qui, davanti a noi, nascosta nei piccoli gesti che ignoriamo per troppa fretta.


La prossima volta che corriamo per raggiungere il “prossimo passo,” fermiamoci e chiediamoci: cosa mi sto perdendo? La vita non è un debito da saldare, ma un dono da godere, un’opportunità di lasciare una traccia positiva in chi ci sta accanto. E forse, rallentando, scopriremo che le persone che amiamo, come tua nonna, ci chiedono solo di restare ancora un po’, di donare loro qualche attimo in più, perché nessuno sa quanti momenti preziosi restano.


Questo post trasmette un invito a rallentare e vivere il momento, un messaggio positivo e universale che può toccare chiunque si senta intrappolato dalla routine. Come nel nostro racconto "Lasciato Indietro", il senso è quello di fare tesoro delle relazioni importanti e di creare ricordi che valgono più di qualsiasi traguardo materiale.


L’idea di trasformare la fretta in consapevolezza e di rivalutare il presente è un messaggio che si collega perfettamente alla riflessione sulla vita e sul valore dei legami, temi centrali nel tuo libro. L’approccio positivo rende il pensiero ispirazionale e accessibile, stimolando chi legge a riflettere senza sentirsi rimproverato.


“La vera ricchezza non è negli anni che viviamo, ma nei momenti che scegliamo di vivere appieno.”


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