Il rischio crescente di burnout in un'Italia che si illumina di verde, tra pressioni lavorative e la lotta per una maggiore consapevolezza sulla salute mentale.
La Giornata Mondiale della Salute Mentale, celebrata il 10 ottobre, è un momento cruciale per riflettere sulle sfide di pazienti e professionisti. Quest'anno, l'attenzione si concentra sull'impatto dello stress e dell'iper-lavoro, un tema che risuona profondamente in un'Italia illuminata di verde per sensibilizzare su queste problematiche.
Un articolo recente di Sanità24 del Sole 24 Ore mette in luce come le condizioni lavorative stressanti possano avere effetti devastanti. I pazienti vulnerabili affrontano ulteriori difficoltà in ambienti che non promuovono il benessere psicologico. Anche medici e operatori sanitari, costretti a turni estenuanti e a lavorare in condizioni di scarsa sicurezza, sono a rischio di burnout e malattie mentali.
Liliana Dell’Osso, presidente della Società Italiana di Psichiatria, ha evidenziato che il 60% della popolazione mondiale è attualmente attiva nel mercato del lavoro, con il 15% affetto da disturbi mentali. Questo dato sottolinea l'urgenza di ridurre lo stigma sul posto di lavoro e di creare ambienti più sani e inclusivi. La consapevolezza e la formazione sono strumenti essenziali per proteggere la salute mentale dei lavoratori.
Secondo le proiezioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, i disturbi mentali supereranno le patologie cardiovascolari entro il 2030. In Italia, i costi diretti e indiretti legati ai disturbi mentali rappresentano il 4% del prodotto interno lordo, con una diminuzione dell'aspettativa di vita di circa 10 anni per chi ne soffre. La pandemia, la guerra in Ucraina e la crisi economica hanno ulteriormente aggravato la situazione, aumentando i casi di ansia e depressione. Solo un paziente su tre riceve un trattamento adeguato, evidenziando le carenze del sistema sanitario. Ogni anno, si stima che si perdano circa 12 miliardi di giornate lavorative a causa di depressione e ansia, con un costo globale di 1 trilione di dollari in termini di perdita di produttività.
Un recente rapporto dell’UNICEF segnala che un adolescente su sette nel mondo soffre di disturbi mentali. Questo è allarmante, considerando che circa la metà dei problemi di salute mentale si manifesta entro i 18 anni. Inoltre, il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni. In Europa, circa 11,2 milioni di bambini e giovani fino a 19 anni soffrono di problemi di salute mentale, con ansia e depressione tra i disturbi più comuni. In Italia, il 70,3% dei giovani tra i 14 e i 19 anni è preoccupato per i cambiamenti climatici, un fenomeno noto come eco-ansia. Questi dati evidenziano l’importanza di aumentare la consapevolezza e promuovere interventi tempestivi.
Quest'anno, la Giornata Mondiale della Salute Mentale punta a sensibilizzare l'opinione pubblica e a favorire il dialogo tra medici, istituzioni e associazioni. L'obiettivo è aumentare la consapevolezza sui problemi di salute mentale e promuovere azioni concrete per migliorare le condizioni lavorative.
In questo contesto, in "Lasciato Indietro" ho proposto, già nel 2023, l'istituzione di uno psicologo di famiglia gratuito in affiancamento al medico di famiglia. Questo modello mira a garantire un supporto psicologico accessibile a tutti, facilitando l'individuazione e la gestione precoce di problemi legati alla salute mentale. La figura dello psicologo di famiglia potrebbe diventare un importante alleato nel percorso di cura dei pazienti, contribuendo a creare un ambiente più favorevole alla salute mentale.
La Società Italiana di Psichiatria e altre organizzazioni stanno lavorando per sensibilizzare su questi temi e promuovere politiche che migliorino le condizioni di salute mentale. La formazione è fondamentale per costruire un ambiente di lavoro sano e inclusivo.
In conclusione, la Giornata Mondiale della Salute Mentale è un'opportunità per riflettere sulle sfide di pazienti e professionisti. È un momento per aumentare la consapevolezza e promuovere azioni concrete per migliorare le condizioni di lavoro e ridurre lo stigma associato ai disturbi mentali.
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