Rimanere indietro non è una scelta, ma può diventare una rinascita
Jean-Jacques Rousseau, nel suo Discorso sull’origine della disuguaglianza, ci ha insegnato che le vere barriere non nascono dalla natura, ma dalla società. La proprietà, il potere e la ricerca sfrenata del successo dividono gli uomini, creando distanze incolmabili.
Tuttavia, la disuguaglianza non si ferma solo ai beni materiali: l’animo umano può sperimentare una forma di esclusione ancora più devastante, quella affettiva.
In "Lasciato Indietro" (disponibile su Amazon in varie edizioni) , affronto il tema di sentirsi esclusi, lasciati al margine non solo dalla società, ma anche dalle persone che amiamo. La disuguaglianza emotiva di cui parla Rousseau trova un riflesso nelle nostre vite quotidiane, dove l’assenza di ascolto e comprensione crea muri invisibili ma insormontabili. Non è una questione politica, ma una sfida umana.
Eppure, come sostengo nel mio libro, essere lasciati indietro non deve significare arrendersi. È possibile trasformare quel momento di solitudine in una rinascita, riscoprendo il nostro valore e rientrando nella “corsa” con una forza nuova.
Riflessione: Se Rousseau vedeva nella disuguaglianza la radice della corruzione, oggi possiamo vedere nella mancanza di ascolto e comprensione le vere cause della solitudine. Come possiamo ritrovare il contatto con gli altri e con noi stessi?
“Non sempre chi resta indietro è più debole. A volte, è solo più paziente.” Anonimo
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