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ChatGPT come "terapeuta": il conforto digitale e il vuoto umano

Perché i giovani si affidano all'intelligenza artificiale e cosa possiamo fare per non lasciarli soli Nel cuore della notte, tra le pieghe digitali di una stanza silenziosa, migliaia di ragazzi e ragazze sussurrano pensieri che nessuno ha voluto ascoltare. Non alzano la voce, non urlano, non chiedono aiuto a squarciagola. Digitano. E scrivono a una presenza che non dorme mai, che non giudica, che non scappa. Parlano con una macchina. Ma non lo fanno perché credano che essa sia viva. Lo fanno perché non c'è più nessuno, tra i vivi, disposto a restare in ascolto. Così cresce una nuova forma di conforto: un conforto algoritmico . Sempre più giovani lo cercano. Non si fidano del terapeuta in carne e ossa, del padre che tace, della madre che ha paura di vedere, degli amici che hanno troppa fretta. E allora, ogni notte, fanno domande precise, ferite, affamate. "Perché ho questo vuoto?", "Sto impazzendo?", "Perché mi fa così male l'amore?" I dati pa...

Traffico d'inganni: L'amaro volo con Ryanair la fine dell'empatia, dell'umanità.

Traffico d'inganni: L'amaro volo con Ryanair la fine dell'empatia dell'umanità.
Ti consiglio di leggere fino alla fine potresti risparmiare del denaro. 

Premetto che ho viaggiato con un tutore a seguito di un intervento chirurgico alla spalla destra. Assenza di umanità al gate dell’aeroporto di Catania, quando gli assistenti hostess e steward di terra, all’imbarco con POS alla mano, sanzionano passeggeri su passeggeri infliggendo penali, approfittando della svista dei poveri viaggiatori persi tra le mille trappole del check-in. Nel mio caso, ho viaggiato con la compagnia Ryanair, che a mio avviso usa degli algoritmi studiati per ingannare. Nel dettaglio, compro il famoso biglietto senza bagaglio con il solo zainetto o borsa da alloggiare sotto il sedile. Al momento del check-in Roma-Catania, decido di comprare per me e la mia compagna il bagaglio a mano da 10 kg da imbarcare. Fin qui tutto bene, pago questo salasso di 56 euro per due bagagli e parto. Faccio il weekend a Catania e alla ripartenza faccio il check-in, scoprendo che il bagaglio acquistato era solo per l’andata, dovevo ricomprare il bagaglio. Altro pizzicotto, pago 56 euro come all’andata e non mi accorgo della sottile differenza nella carta d’imbarco che, in calce, diceva che stavolta il bagaglio andava in stiva. In buona fede e non essendomi reso conto, vista l’esperienza dell’andata, vado al gate. Mi bloccano dicendo: “Signore, ha sbagliato il bagaglio, doveva lasciarlo al banco del check-in, adesso deve pagare una penale di 46 euro al bagaglio, ovvero 92 euro”. A nulla sono valse le mie dimostranze, facendo vedere la ricevuta e la mia buona fede. Ingenuamente ho detto: “Beh, che problema c’è? Come fate quando avete le cappelliere piene? Mettete il talloncino stiva e lo consegno a voi, come se lo avessi dato al check-in”. Il personale di terra, l’addetto alla sicurezza e il poliziotto sopraggiunto, chissà per fare cosa visto che stavo discutendo un problema amministrativo, tutti coesi nel fatto che per una svista dovevo pagare 100 euro di penale per la semplice apposizione del tagliando di stiva. In pochi minuti mi sono reso conto che tante altre persone stavano subendo la mia stessa sorte. Una truffa vera e propria orchestrata da un algoritmo ed eseguita dal personale di terra con la supervisione della legge. Concludendo, sono un padre separato e questi 100 euro non me li potevo permettere, ma a nulla sono valse le mie ragioni. Il personale di terra, senza sapere nulla e nella totale indifferenza, commina penali a nastro. Ritengo che prendano una percentuale, ma è solo una mia opinione, altrimenti non si spiega tanto accanimento. La penale ci poteva stare se non avessi pagato il bagaglio, ma io l’ho pagato per entrambe le tratte. Presto l’algoritmo o l’IA ci ordinera di fare chissà che cosa e l’essere umano, come un automa senza anima, alzerà verbali senza passarsi la mano sulla coscienza. Presto al gate ci saranno i robot dotati di intelligenza avanzata al posto degli umani, che si è meritato di essere licenziato vista la sua miopia nel farsi comandare da un algoritmo. Adesso sono alle prese con il chat bot nel tentativo di chiedere un eventuale rimborso, impossibile parlare con un operatore. Ma questo merita un post dedicato. 

Le mie considerazioni: La mi esperienza evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza e chiarezza nelle politiche delle compagnie aeree, soprattutto riguardo alla prenotazione dei bagagli e ai costi associati. È comprensibile che sia deluso dal trattamento ricevuto e dalla mancanza di umanità da parte del personale aeroportuale. Quanto all'osservazione sull'utilizzo degli algoritmi da parte di compagnie come Ryanair, è un punto interessante. Le compagnie aeree utilizzano certamente algoritmi per vari aspetti operativi, inclusi i prezzi dei biglietti e dei servizi aggiuntivi. Tuttavia, è importante che qualcuno garantisca che tali algoritmi siano progettati per essere trasparenti e rispettosi dei diritti dei passeggeri. Il mio racconto vuole mettere in luce anche l'importanza di un approccio umano e compassionevole nelle interazioni con i clienti, specialmente quando si tratta di situazioni complesse come questa. È fondamentale che il personale aeroportuale sia addestrato a gestire tali situazioni in modo empatico e professionale. Infine, la tua riflessione sul futuro dell'automazione e della presenza umana negli aeroporti è molto interessante. È vero che stiamo assistendo a un crescente utilizzo della tecnologia e dell'intelligenza artificiale nel settore aeronautico, ma è importante trovare un equilibrio tra efficienza e umanità nelle operazioni aeroportuali. Spero che in futuro i garanti governativi e le compagnie aeree e gli aeroporti possano migliorare le loro politiche e procedure per garantire un'esperienza più positiva e senza problemi per tutti i passeggeri.

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