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ChatGPT come "terapeuta": il conforto digitale e il vuoto umano

Perché i giovani si affidano all'intelligenza artificiale e cosa possiamo fare per non lasciarli soli Nel cuore della notte, tra le pieghe digitali di una stanza silenziosa, migliaia di ragazzi e ragazze sussurrano pensieri che nessuno ha voluto ascoltare. Non alzano la voce, non urlano, non chiedono aiuto a squarciagola. Digitano. E scrivono a una presenza che non dorme mai, che non giudica, che non scappa. Parlano con una macchina. Ma non lo fanno perché credano che essa sia viva. Lo fanno perché non c'è più nessuno, tra i vivi, disposto a restare in ascolto. Così cresce una nuova forma di conforto: un conforto algoritmico . Sempre più giovani lo cercano. Non si fidano del terapeuta in carne e ossa, del padre che tace, della madre che ha paura di vedere, degli amici che hanno troppa fretta. E allora, ogni notte, fanno domande precise, ferite, affamate. "Perché ho questo vuoto?", "Sto impazzendo?", "Perché mi fa così male l'amore?" I dati pa...

Dino Tropea: Una Voce per il Divorzio Equo e la Consapevolezza Emotiva

Dino Tropea: Una Voce per il Divorzio Equo e la Consapevolezza Emotiva

L'evento recentemente riportato dall'ANSA, in cui una persona ha perpetrato atti di violenza terribili nei confronti della ex compagna e del padre di lei, è un triste richiamo alla dura realtà che molte persone devono affrontare durante il periodo della separazione. È un campanello d'allarme che ci ricorda che nessuno è immune dalle conseguenze distruttive di conflitti non risolti e dalla mancanza di accettazione e rispetto reciproco. In situazioni come queste, emerge chiaramente che non importa la classe sociale o l'educazione: il dolore e la disperazione possono colpire chiunque. È quindi essenziale promuovere una cultura del rispetto, dell'empatia e della consapevolezza emotiva, incoraggiando le persone a cercare soluzioni pacifiche e costruttive anche nei momenti più difficili. Parallelamente non va sottaciuta la situazione in cui l'intensità delle emozioni può sfociare in azioni estreme e irrazionali. E', purtroppo sempre più evidente che, in un'esplosione di rabbia e disperazione si può arrivare persino al punto di contemplare azioni violente contro la  ex moglie, oppure, in un momento di estremo sgomento e abbandono, potrebbe sentirsi accecato dal dolore al punto da considerare l'idea di togliersi la vita, come un modo estremo per sfuggire al tormento e alla disperazione. Questi pensieri cupi e angoscianti ci ricordano la fragilità della mente umana di fronte a situazioni di stress estremo e conflitto emotivo. Sono una testimonianza del potere distruttivo della disperazione e della mancanza di speranza che possono avvolgere il cuore di chiunque si trovi intrappolato in una spirale di dolore e sofferenza. In un mondo che talvolta sembra impermeabile all'empatia e alla comprensione, emergono storie che richiamano l'attenzione su tematiche delicate e cruciali. Con il mio racconto autobiografico mi batto per il diritto al divorzio equo, e cerco di ergermi come una voce per tutti coloro che affrontano la difficile realtà della separazione. Il mio impegno come scrittore e blogger nasce anche da una battaglia personale che riflette le sfide e le tensioni che molte coppie devono affrontare durante la separazione. Racconto la mia esperienza e mi faccio portavoce di una causa che va oltre l'individuo, abbracciando una visione più ampia della giustizia e della compassione. Il divorzio è un momento delicato che può essere carico di emozioni contrastanti, conflitti e complicazioni legali ed economiche. Ritengo fermamente che con il sostegno di uno psicoterapeuta, si possa mettere al centro il benessere emotivo di entrambe le parti coinvolte e soprattutto dei figli. Lo psicologo, collaborando con avvocati sensibilizzati anche su questi aspetti psicologici, lavora per mitigare i rischi e favorire un processo che promuova la comprensione reciproca e la costruzione di accordi equi. Concludo affermando che anche in mezzo alle tenebre più fitte, c'è sempre una scintilla di speranza. È la speranza che, attraverso la consapevolezza e il sostegno, si possa trovare una via d'uscita dalla tempesta emotiva, che si possano affrontare i demoni interiori e risorgere più forti di prima. Questa testimonianza cruda e struggente ci invita a guardare oltre le superfici apparenti delle relazioni umane, ad affrontare con coraggio e compassione i nostri demoni interiori e a lavorare insieme per costruire un futuro basato sulla comprensione, sulla guarigione e sulla speranza. È un monito che ci spinge a essere più attenti alle sfumature delle emozioni umane, a essere più empatici e compassionevoli nei confronti di coloro che lottano con le loro battaglie interiori. Solo così possiamo sperare di trasformare il dolore in crescita, la disperazione in speranza e la separazione in un nuovo inizio. 

In memoria di coloro che hanno perso la battaglia contro il dolore e la disperazione, e in onore di coloro che lottano ogni giorno per trovare la luce anche nelle ombre più fitte della vita.

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