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Lasciati Indietro: Quando la Tecnologia Decide per Noi
Sottotitolo: Come l'Intelligenza Artificiale può aiutarci, ma anche lasciarci indietro.
Immaginatevi questo scenario: un uomo riceve una lettera dalla sua compagnia di assicurazione. All’interno, una sorpresa poco gradita: il premio della polizza auto è aumentato del 20%. Il motivo? Una "guida pericolosa" rilevata dai dispositivi elettronici installati nel suo veicolo. Ma quando si reca presso l'agenzia per chiedere spiegazioni, l'assicurazione gli fornisce un fascicolo dettagliato, contenente informazioni precise sui suoi spostamenti e comportamenti al volante, registrati dai sistemi tecnologici del veicolo. Non solo: quei dati sono stati raccolti da un'applicazione che raccoglie le abitudini di guida degli automobilisti e successivamente venduti alle assicurazioni. Così, quello che sembrava un semplice aumento di polizza si trasforma in una riflessione più ampia su come la tecnologia, se non regolata correttamente, può influire sulle nostre vite, spesso lasciandoci senza voce.
Questo è solo uno degli esempi in cui l'intelligenza artificiale (IA) e la tecnologia avanzata vengono utilizzati per raccogliere informazioni su di noi, spesso senza che ce ne rendiamo conto. L'aspetto più inquietante, però, non è tanto la raccolta dei dati, ma come questi vengono usati per prendere decisioni su di noi, spesso senza la possibilità di difenderci o di avere accesso alla nostra stessa "storia digitale".
Quando la Tecnologia Diventa un Giudice Invisibile: Nel caso dell'assicurazione, il danno è evidente. Un semplice aumento della polizza diventa una penalizzazione per qualcosa che potremmo non aver nemmeno consapevolmente fatto. E se il nostro comportamento non fosse stato correttamente interpretato dai sistemi? E se l'algoritmo che analizza i nostri dati fosse impreciso? Purtroppo, non c'è modo di correggere un errore quando non hai nemmeno il diritto di parlare con un essere umano.
Ma non è solo un problema delle assicurazioni. Pensiamo a quando gli algoritmi sono utilizzati per selezionare i candidati nei processi di assunzione, oppure quando vengono impiegati nei sistemi di credito per determinare la nostra affidabilità economica. L'intelligenza artificiale può essere incredibilmente efficiente nel "capire" chi siamo in base ai dati che raccoglie su di noi, ma cosa succede quando questi stessi sistemi commettono errori o si basano su dati discriminatori, senza che noi possiamo fare nulla per difenderci?
L'Intelligenza Artificiale: Vantaggio o Pericolo? 'intelligenza artificiale, senza dubbio, ha il potenziale di migliorare la nostra vita. Pensiamo ai progressi nel settore sanitario, come la diagnostica automatizzata che può rilevare malattie con una precisione impressionante, o ai veicoli autonomi che potrebbero ridurre drasticamente gli incidenti stradali. Tuttavia, l'utilizzo dell'IA porta con sé una domanda che dobbiamo fare a noi stessi: chi decide cosa è giusto? E come possiamo essere sicuri che l'intelligenza artificiale agisca nell'interesse di tutti?
I benefici dell'IA sono indiscutibili, ma la realtà è che molti di noi sono ancora "lasciati indietro" quando si tratta di comprendere come funziona questa tecnologia. E qui entra in gioco l'etica. Se non regoliamo come vengono utilizzati i nostri dati, rischiamo che l'IA non solo diventi un mezzo di esclusione, ma un vero e proprio strumento di discriminazione. Chi ha accesso ai dati? Chi li possiede? E come possiamo assicurarci che non vengano utilizzati contro di noi, magari senza che nemmeno lo sappiamo?
In Lasciato Indietro, il tema centrale è proprio questo: sentirsi emarginati, non ascoltati, dimenticati in un mondo sempre più veloce e automatizzato. La tecnologia, per quanto possa sembrare un’ancora di salvezza, rischia di farci sentire ancora più isolati, se non usata correttamente.
La Risposta: Consapevolezza e Regolamentazione. Quello che manca, e su cui dobbiamo assolutamente riflettere, è la regolamentazione etica di queste tecnologie. Se la tecnologia è uno strumento potente, lo è ancor di più quando viene utilizzata senza regole chiare, con l’obiettivo di “ottimizzare” la nostra vita a scapito della nostra libertà. È per questo che nel mio saggio Scrivere al Futuro, esploro come l'intelligenza artificiale non sia solo una questione di vantaggio tecnologico, ma anche una questione di responsabilità sociale e di etica. La tecnologia deve servire l'essere umano, non il contrario.
Un Futuro Senza Essere Lasciati Indietro. Se vogliamo costruire un futuro in cui la tecnologia non diventi uno strumento di esclusione, dobbiamo essere attivamente coinvolti. La consapevolezza è il primo passo: dobbiamo capire come i nostri dati vengono utilizzati e quali implicazioni potrebbero avere. La regolamentazione è il secondo passo: dobbiamo fare pressione affinché ci siano leggi più severe che proteggano i nostri diritti digitali, e che vietino l'uso irresponsabile dell'intelligenza artificiale. Il terzo passo, però, è altrettanto importante: non dobbiamo permettere che le nostre voci vengano silenziate. Se non possiamo cambiare l'algoritmo, possiamo almeno esercitare il nostro diritto di essere ascoltati.
Nel libro Lasciato Indietro parlo di come essere emarginati nella vita reale. Ma ciò che oggi sta accadendo con la tecnologia è una forma di esclusione ancor più pericolosa, perché invisibile e subdola. La nostra speranza, però, è che possiamo cambiare le cose, che possiamo creare una società in cui la tecnologia non lasci nessuno indietro. In cui non solo il progresso, ma anche l’etica, sono al centro del nostro futuro.
📖 Vi invito a leggere Lasciato Indietro, non per caso selezionato da Casa Sanremo writers 2025, e a riflettere su come possiamo costruire un mondo migliore, dove la tecnologia non è il nostro padrone, ma il nostro strumento per migliorare la vita di tutti.
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