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Quando le star si lasciano… e crollano dentro (esattamente come noi)

Non sono solo storie da copertina. Sono crolli veri, silenzi profondi, lacrime nascoste dietro i riflettori. Da Fedez a Amy Winehouse, da Robin Williams a chiunque si sia mai sentito lasciato indietro: leggi fino in fondo, perché in queste cadute potresti ritrovare anche la tua.  Potresti trovare la tua rinascita. Fedez. Zucchero. Robin Williams. Brad Pitt. Britney Spears. Sylvia Plath. Amy Winehouse. Whitney Houston. Una carrellata di nomi celebri, ma ciò che li unisce non è la fama: è la caduta dolorosa nell’abisso della separazione. Perché quando un amore finisce, non resta soltanto un letto vuoto. Resta un vuoto dentro, un’eco lunga che non si riempie con follower, successi o premi. Fedez: miliardi nel conto, ma fragilità nel cuore. Alla fine del suo matrimonio con Chiara Ferragni, Fedez ha raccontato al palco di Sanremo 2025 non solo la sua canzone  Battito , ma anche la sua solitudine interiore. Parlare di depressione con 20 milioni di euro alle spal...

"Lasciati Indietro: L'Importanza dell'Inclusione Tecnologica nell'Era dell'Intelligenza Artificiale"

"Perché l'accesso universale alle nuove tecnologie è cruciale per evitare l'esclusione sociale e garantire servizi pubblici davvero accessibili a tutti"

(Tempo lettura 2-3' - 80% Umano - 20% IA)

"Perché l'accesso universale alle nuove tecnologie è cruciale per evitare l'esclusione sociale e garantire servizi pubblici davvero accessibili a tutti"

Nel contesto attuale, caratterizzato da una rapida evoluzione tecnologica, l’articolo di Unite.ai sulla governance inclusiva e l’intelligenza artificiale generativa evidenzia un tema cruciale: l’accessibilità ai servizi pubblici. Un aspetto che, purtroppo, può essere trascurato, lasciando indietro molti individui, famiglie, e intere comunità. Questo concetto risuona profondamente con quanto descritto nel mio racconto autobiografico "Lasciato Indietro".

Nel mio libro, esploro le conseguenze drammatiche di chi viene escluso, per qualsiasi ragione, dalle opportunità che il progresso porta con sé. Oggi, la mancanza di accesso alle tecnologie emergenti, come l’IA generativa, non è solo una questione di modernità, ma di giustizia sociale. Se non garantiamo che queste tecnologie siano accessibili a tutti, supportando economicamente chi non può permettersi di connettersi, acquistare dispositivi o seguire corsi di formazione, rischiamo di creare nuove forme di esclusione.

Questa esclusione digitale avrebbe un impatto devastante, non solo sul benessere individuale, ma sull’intero tessuto sociale. I servizi pubblici, ormai sempre più gestiti tramite tecnologie avanzate, diventeranno inaccessibili per chi non è in grado di adattarsi a questa nuova realtà. Lasciando indietro queste persone, le priviamo di diritti fondamentali, come l’accesso alla sanità, all’istruzione e al lavoro, amplificando disuguaglianze esistenti e creandone di nuove.

L'articolo di Unite.ai sottolinea un'iniziativa che può prevenire queste gravi conseguenze: l'inclusione tecnologica come priorità della governance. Questo richiede un impegno forte da parte dei decisori pubblici per finanziare l'accesso alla tecnologia e la formazione necessaria per utilizzarla. Non è solo una questione di progresso, ma di equità e giustizia.

Chi ha il potere di decidere deve essere consapevole che l’inclusione digitale non è un'opzione, ma una necessità. 

Il rischio di lasciare indietro chi non può permettersi di connettersi è troppo alto, con conseguenze che potrebbero rivelarsi irreversibili. Agire ora è un dovere, per garantire che nessuno venga lasciato indietro in questo nuovo mondo dominato dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale.



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